Prima di te

né sapevo che la miglior maniera
di parlare fosse la somma delle mani
e la voglia di sentirti accanto.
Né che i corpi oltrepassassero la pelle
e continuassero a essere materia
poderosa lontani da loro stessi.
Scoprire che il silenzio tra due mondi,
mettiamo il caso tu e io, dicevo molto di più
che questa inutile e assurda consuetudine
di parlare attraverso le parole,
mi sorprese tanto come vedere che le strade
sono infinite e che nessuna porta a Roma.
Prima di te, non conoscevo i giochi
di mani che possono farsi con il calore
della tua bocca e le punta delle dita.
E che il supposto dono della parola
non vale niente quando vuoi dire attraverso gli aliti.