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Talianu

CANAGLIA

Il miglior sarto, il miglior macellaio

 

 

Testo scritto nel 2001 su soggetto di Mariano Corda e utilizzato in un suo laboratorio teatrale con ragazzi di scuola media

Personaggi:

CANE, sarto e macellaio
CAGNA, moglie di CANE
CUCCIOLO 1, figlio di CANE
CUCCIOLO 2, figlio di CANE
CUCCIOLO 3, figlio di CANE
GATTO, amico di CANE
ASINO, amico di CANE
CAPRA, , un verduraio
AIRONE, un altro sarto
SERPENTE, un guaritore
FARFALLA, assistente di SERPENTE
MOSCA 1
MOSCA 2
MOSCA 3
CINGHIALE
VOLPE
MERLO
TOPO
CAVALLO
CERVO
LUCERTOLA
COLOMBA
La scena rappresenta una bottega, da una parte c’è un bancone da macellaio e dall’altra vestiti e altre oggetti che fanno pensare alla sartoria.

1. CANE, CAGNA, CUCCIOLO 1, CUCCIOLO 2, CUCCIOLO 3.
CANE insegna il mestiere ai figli; CUCCIOLO 1 e CUCCIOLO 2 in macelleria e CUCCIOLO 3 in sartoria, mentre la moglie spazza per terra.

CANE: Attento, con quel coltello!
CUCCIOLO 1: Così?
CANE: Più sottile, quella carne. Il taglio deve essere più netto e preciso.
CAGNA: Attenti alle dita.
CUCCIOLO 2: Come sto andando, papà, viene bene la carne macinata?
CANE: Insomma, mischiali di più i tagli.
CAGNA: Non essere troppo severo, sono piccoli.
Cucciolo 3: E io, guarda come sono bravo. Guarda che orlo che ho fatto!
CAGNA: Bravissimo!
CANE: Ma che dici, è tutto da rifare, non va bene per niente. Siete dei pasticcioni. Ho tre figli uno più pasticcione dell’altro.
CAGNA: Ma che dici, la verità è che tu sei troppo esigente, mentre dovresti essere più rilassato, non sei l’unico macellaio al bosco.
CANE: L’unico no, ma il più bravo sì!
CAGNA: E nemmeno l’unico sarto!
CANE: L’unico no, ma il più bravo sì!
CUCCIOLI: Papà, guarda che cosa abbiamo fatto!
CANE: Una schifezza avete fatto, siete dei buoni a nulla, indegni della fama di vostro padre.
CUCCIOLI: Ma papà!
CAGNA: Caro, sono solo dei cuccioli!
CANE: Sono miei figli, i figli del miglior sarto e del miglior macellaio del bosco.

2. Gli STESSI, VOLPE, MOSCHE.
Entra VOLPE, CANE lo serve molto deferente senza accorgersi che insieme a lui sono entrate tre MOSCHE fastidiosissime.

CANE: Buongiorno, dottor Volpe, in che cosa posso esserle utile? Una giacca nuova, un paio di pantaloni, un chilo di carne?
MOSCA 1(ronzando intorno a VOLPE): Zzzzzzz, fastidio, zzzzzz, voglio darti fastidio, zzzzzzzz!
VOLPE: Via, via brutta moscaccia, via!
CANE: Cara, prendi il DDT.
MOSCA 1: Mamma mia mamma mia, zzzzzz!
MOSCA 2: Scappa via scappa via, zzzzzz!
MOSCA 3: Il DDT, il moschicida, zzzzzzz!

Le tre ronzano dappertutto facendo sempre più baccano innervosendo i cuccioli che le inseguono brandendo forbici e coltelli.
VOLPE: Ma che caos.
CAGNA: Eccomi caro, adesso le elimino. (Spruzza l’insetticida su VOLPE.)
VOLPE: Ma che fa, mi si vuole assassinare!
CUCCIOLO 1: Venite qua, moscacce!
CUCCIOLO 2: Se ti prendo!
CUCCIOLO 3: Eccoti, sei mia, presa! Mi è scappata!
CANE: Allora, signor Volpe, che cosa le do, della carne?

Intorno c’è il caos più totale.

VOLPE: Ma nemmeno per sogno. Non vorrà mica che mangi della carne impastata d’insetticida?
CANE: Allora le cucio una bella camicia, che dice?
VOLPE: Che questo è un manicomio, addio! (Esce e, subito dietro di lui escono le mosche sfacciate.)
MOSCHE: Signor cane, marameo…
CANE: È tutta colpa vostra, siete dei buoni a nulla. (Si mette il cappello ed esce anche lui.)

3. CANE, ASINO, GATTO, CINGHIALE e via via gli ALTRI a passeggio.
CANE, molto seccato, va a sedersi al tavolo di un bar dove lo aspettano ASINO e GATTO.

CANE: Buongiorno!
ASINO: Salute, compare!
GATTO: Eh che faccia, nemmeno vi avessero bastonato!
CANE: Lasciatemi stare. (Al cameriere CINGHIALE:) Un caffè, presto!
CINGHIALE: Arrivo!
CANE: Anzi, no, un tè!
CINGHIALE: Subito!
CANE: Aspetta, ho cambiato idea, un mirto!
CINGHIALE: Bianco o rosso?
CANE: Bianco, rosso, verde…
CINGHIALE: Pronti.
ASINO: Secondo me…
GATTO: Era meglio se prendevi una camomilla!
CANE: Allora, arriva questo caffè?
CINGHIALE: pronti con il mirto bianco!
CANE: Ma se l’avevo chiesto rosso?
CINGHIALE (estraendo, come un prestigiatore ogni bevanda che l’altro dirà): Ecco qua il mirto rosso!
CANE: Ma se volevo un tè!
CINGHIALE: Ed ecco il tè.
CANE: Al limone!
CINGHIALE: Limone pronto!
CANE: Al latte!
CINGHIALE: Latte!
CANE: Ma io volevo un caffè!
CINGHIALE: Un caffè per il signore. Come lo vuole, liscio, macchiato, corretto, con pernacchia? (Gli fa una pernacchia molto sonora:) Prrrrrrrrr!
CANE: Maleducato, non tornerò mai più, in questo bar!
CINGHIALE: Come vuole lei, sarebbe un onore non vederla mai più!
CANE: Basta, io me ne vado, voi cosa fate?
ASINO: Veniamo con te.
GATTO: Sei troppo nervoso per lasciarti andare da solo.
CINGHIALE: Arrivederci, buona giornata, e grazie per la mancia.

4. CANE, ASINO, GATTO e via via gli ALTRI a passeggio.
I tre camminano nella piazza.

ASINO: Secondo me ti agiti troppo.
GATTO: Sei troppo nervoso.
CANE: Ah, nervoso io, sono gli altri ad essere diventati tutti matti. Non avete visto quel cameriere?
ASINO: Sì, ma anche tu?
CANE: Io cosa.

Incrociano CAVALLO e COLOMBA.

ASINO: Buongiorno signor Cavallo!
GATTO: Signora Colomba i miei rispetti, tutti bene in famiglia?
CAVALLO: Ossequi alla signora.
COLOMBA: Buon giorno, signor Gatto!
ASINO: Perché non li hai salutati?
CANE: Chi?
GATTO: Ma come chi, il cavallo, la colomba!
CANE: Non ho tempo da perdere, lasciatemi in pace, ho altro a cui pensare, io.

Incrociano TOPO e MERLO.

ASINO: Salute, signor Topo.
GATTO: Carissimo Merlo, come va?
TOPO: Buongiorno, dottor Asino.
MERLO: Buongiorno a tutti meno che a uno.
ASINO: Come, meno che a uno, che avrà voluto dire?
GATTO: Con me va d’accordissimo, e con te?
ASINO: Una meraviglia. (A CANE:) E con te?
CANE: E con me che cosa?
ASINO: Co Merlo!
GATTO: Non avrai mica litigato anche con lui?
CANE: Ma che litigato, gli ho soltanto detto che se non gli piaceva la mia carne che andasse a comprarsela da un’altra parte, che io sono il migliore e non mi abbasso a perdere tempo con gentuccia come il signor Merlo, bah!
ASINO: Ma nemmeno Cavallo e Topo e Colomba ti hanno salutato.
CANE: Che vadano al diavolo! E quello non era contento della carne, e quell’altro non era soddisfatto del taglio della giacca. Ma con chi credono di avere a che fare, io sono il miglior macellaio, io sono il miglior sarto!
ASINO: Secondo me, invece di un caffè…
GATTO: Dovevi chiedere una camomilla!

5. TUTTI.
Incontrano un primo capannello.

CANE: Che cosa fanno lì, tutti quegli animali?
ASINO: Niente d’interessante, andiamo via.
CANE: Ma perché, sono curioso.
GATTO: Non vale la pena, andiamo via!
CANE: Ma no, voglio vedere anch’io, magari è interessante. (Si fa avanti a spintoni.)
CERVO: Non spinga!
LUCERTOLA: Ma cosa fa, mi sta schiacciando!
COLOMBA: Rispetti il turno!
VOLPE: Ma certo, che cosa ci si può aspettare da un maleducato come il signor Cane?

Gli ALTRI si sono fatti da parte e CANE è arrivato al banco dove, una grande scritta annuncia “Al vegetariano”, dietro c’è CAPRA che vende i suoi ortaggi.

CAPRA: Ravanelli, lattughe, cipolline fresche fresche! Pomodori, patate, erba gatta ed erba medica! Buongiorno dottor Cane, anche lei si è convinto a passare alla dieta vegetariana. Bravo, e quando è che chiuderà la sua macelleria?
TOPO: Certo, quando la chiude?
CAVALLO: Uomo inutile!
CINGHIALE: Macellaio sgarbato e poco igienico.
CAPRA: Allora, brutto cagnaccio, quand’è che si decide a cambiare mestiere e lasciarci tutti quanti in pace una buona volta?

Dopo qualche secondo di smarrimento, lo sbigottito CANE perde le staffe e distrugge il bancone delle verdure.
TUTTI fanno un “Ohoooo!” di meraviglia e intorno a lui cominciano a ronzare le tre MOSCHE.

CANE: Via, andate via, lasciatemi in pace, mosche maledette!
MOSCA 1: Bzzzz, bzzzzz!
MOSCA 2: Non ci sono mosche.
MOSCA 3: Noi siamo la tua coscienza. Bzzzzz!

CANE: Via, moscacce, andate via, maledette!
MOSCA 1: Bzzzz, bzzzzz!
MOSCA 2: Ci vedi solo tu.
MOSCA 3: Siamo dentro di te, non possiamo andare via.
CAVALLO: Che brutto spettacolo.

TUTTI si dirigono dall’altra parte della scena, dopo un po’, quando le MOSCHE allentano la presa, anche CANE ci va, e si comporta in maniera sgarbata come prima.

MERLO: Ma che modi!
CERVO: Maleducato!
VOLPE: E chi poteva essere, se non quel cafone del sarto dei miei stivali?

Davanti a CANE si materializza un nuovo annuncio: “La boutique del bosco”. Dietro il banco vi è AIRONE, felice e sorridente.

AIRONE: Buongiorno buongiorno, anche lei si è convinto, signor Cane. Basta con questi capi di sartoria fatti su misura che costano un occhio della testa e poi non ti stanno mai bene. Meglio indossare capi preconfezionati. Li misuri prima e non hai mai sorprese. In che cosa posso esserle utile?

CANE reagisce come prima. Fino all’arrivo delle MOSCHE.

CANE: Basta, non mi fate paura, moscacce della malora, vi vedo solo io e non vi temo più, siete solo nella mia mente, e io non sono pazzo!
MOSCA 1: Ma che mosche e mosche. Ragazzi, ammanetatelo.
MOSCA 2: Agli ordini, capo!
MOSCA 3: Questo qui deve essere scemo, quando mai si può scambiare un carabiniere con tanto di sciabola per una mosca?
MOSCA 1: Traducetelo in caserma, ragazzi! e voi, circolare, circolare.
MOSCA 2: Agli ordini, capo!
MOSCA 3: Lo chiudiamo dentro e gettiamo la chiave. E quando esce più, questo qua!
ASINO: Ce l’avrà un avvocato?
GATTO: Ce l’ha, ce l’ha, la moglie è una brava persona.

6. CANE e MOSCHE.
CANE, con uno sguardo e un ghigno da pazzo, taglia delle stoffe con il coltello da macellaio e poi ricuce tutto con un ago da materassaio. Taglia e cuce in maniera frenetica mentre le MOSCHE gli ronzano attorno fastidiose.

CANE: Sono il migliore, sono il migliore!
MOSCHE: Bzzz, bzzzz, sei il migliore, sei proprio la cacca che piace a noi.
CANE: Sono il migliore, sono il migliore, sono una cacca profumata.
MOSCHE: Bzzz, bzzzz, cacca buona, cacca buona, puzzosa e nutriente.
CANE: Sono la cacca migliore di tutte le cacche del mondo.
MOSCHE: Come puzzi bene, bzzzz, bzzzzz.
CANE: Sono bello e puzzolente sono la cacca più nutriente…

Ormai CANE non è più in grado di controllarsi e brandisce il coltello contro le MOSCHE che urlano disperate.

CANE: Perché gridate, mie belle moschine, io sono il miglior macellaio, ma sono anche il miglior sarto, prima vi taglio e poi vi ricucio.

Dopo un macabro girotondo escono e poi rientrano CANE è chiaramente fuori di sé, dopo di lui entra ciò che rimane delle MOSCHE originarie. Una mosca con tre teste e un’altra con quattro gambe e quattro braccia e senza più nessuna testa. Con una risata satanica CANE, brandendo ago e coltello fugge tra il pubblico, mentre i due mostri non sanno da che parte andare.

7. CANE, ASINO, GATTO, CINGHIALCERVO e via via gli ALTRI MOSTRI a passeggio.
CANE, è molto rilassato, mentre ASINO e GATTO sono chiaramente allarmati, davanti a loro passeranno in schiera i MOSTRI creati dal sarto-macellaio.

CANE: Cameriere, un caffè… anzi no, un mirto… ho cambiato idea, una bottiglia di spumante della migliore marca che ho voglia di festeggiare con i miei amici.
ASINO: Festeggiare cosa?
GATTO: Hai vinto alla lotteria?
CANE: Quasi. Allora, cameriere?

Lentamente entra il goffo CINGHIALCERVO. La testa da cinghiale spunta sotto l’ascella di CINGHIALCERVO, il quale ha tre mani e tre gambe.

ASINO: Ma chi è?
GATTO: È un mostro!
CANE: Bada a come parli, caro amico Gatto. Sono un sarto abilissimo e un macellaio provetto, non ci metto nulla a trasformarti in asingatto… anzi, adesso che ci penso, quasi quasi…
CINGHIALCERVO (con voce doppia): Ecco lo spumante, omaggio della casa.
CANE: Grazie, accetto volentieri. Fa piacere sapere di essere amati.
ASINO: Non ho più sete.
GATTO: Io ho un appuntamento importante, devo scappare.
CANE: Dove andate, state con me, sono il miglior sarto, il miglior macellaio di tutto il bosco.
ASINO: Se proprio insisti.
GATTO: Se ci tieni davvero!
CANE: Ci tengo, ci tengo.

Tristemente sfilano tutti i mostri creati dalla malvagia fantasia di CANE, il quale risponde al loro deferente e spaventato saluto con un cenno della testa (tutti gli animali già comparsi sono stati “cuciti” tra loro in maniera bizzarra, nessuno escluso, nemmeno i figli). ASINO e GATTO sono basiti.

8. ASINO, GATTO, SERPENTE, FARFALLA e poi gli ALTRI MOSTRI a passeggio.
È notte, ASINO e GATTO cercano la casa del guaritore.

ASINO: Sei sicuro che siamo nel posto giusto?
GATTO: Fidati, siamo quasi arrivati.
ASINO: Non vedo niente.
GATTO: Per forza, è buio.
ASINO: È vero, siamo di notte.
GATTO: E siamo nel bosco.
ASINO: Al centro del bosco.
GATTO: Appunto, stiamo per arrivare a casa del serpente guaritore. Che il dio dei gatti ce la mandi buona.
ASINO: Il dio degli asini. Eh!
GATTO: Meglio dei gatti.
ASINO: Meglio degli asini!
FARFALLA: Meglio delle farfalle, allora.
GATTO: Chi è, chi ha parlato?
ASINO: Un fantasma?
FARFALLA: Ma che fantasma e fantasma, sono Dottor Farfalla, primo assistente di professore Serpente. Voi, piuttosto, chi siete?
GATTO: Ecco, noi…
ASINO: Saremmo qui per…
FARFALLA: Non fatemi perdere tempo, se non volete che chiami la polizia. Chi siete e che cosa volete?
SERPENTE: Lasciali passare, Farfalla, ho già capito tutto.
FARFALLA: Buona sera, professore!
GATTO: Buona sera, è lei il signor Serpente, quello che…
FARFALLA: Sì, è lui!
SERPENTE: Sono io.
GATTO: Ecco, noi…
ASINO: Avremmo un piccolo problemuccio…
SERPENTE: So già tutto, del vostro problemuccio, entrate in casa e accomodatevi in ufficio.

“Entrano”, si accomodano, il professore si mette dietro la scrivania e l’assistente in piedi, al suo fianco.

SERPENTE: Parlate!
FARFALLA: Non fateci perdere tempo, diteci qual è il problema.
GATTO: Ecco, Cane, il macellaio…
ASINO: Il sarto…
FARFALLA: Sarto o macellaio?
GATTO: Tutte due le cose.
FARFALLA: Allora?
ASINO: È diventato matto!
SERPENTE: Lo sapevo!
GATTO: Davvero?
SERPENTE: No, è un modo dire.
ASINO: Allora non sa niente?
FARFALLA: Il professore sa sempre tutto!
SERPENTE: Voglio dire che non sapevo nulla ma che adesso ho capito.
GATTO: Capito cosa?
SERPENTE: Che è stato Cane a fare tutto questo “macello”!

In una lunga fila entrano i MOSTRI e SERPENTE li presenta uno dopo l’altro.

SERPENTE: Vedete, questo… coso… prima erano un cinghiale e un cervo che vivano liberi nel bosco, adesso sono diventati un cinghialcervo che soffre in maniera bestiale e che, per di più, è brutto. Quest’altro è un merlotopo, una schifezza che non può più né correre né volare; questo un lucertolacapra, quest’altro caneairone, questo un cavallocane. Sono uno più brutto dell’altro, per non parlare delle mosche. Brrr, che ribrezzo!
GATTO: Professore…
ASINO: Che cosa si può fare?
FARFALLA: Aspettate, che adesso ci pensa un po’ su e poi…
SERPENTE: Niente, non posso farci niente. Questi mostri dovranno vivere così per sempre, se riusciranno ad adattarsi e a obbligare i loro stomaci da insettivori ad accettare la carne, o l’erba, o viceversa, altrimenti…
GATTO: Altrimenti?
SERPENTE: Amen!
ASINO: Ma professore, lei che è così intelligente, possibile che non sappia trovare una soluzione?
SERPENTE: Io, e chi sono io, un sarto macellaio?
FARFALLA: No, lei è un professore, un luminare della scienza…
SERPENTE (come se avesse ricevuto l’illuminazione): Ma certo, a “mossu de cane mossu de cane!”
GATTO: Come dice?
ASINO: Ha parlato in latino.
FARFALLA: Ha parlato in sardo, ignorante!
SERPENTE: Non capite, ciò che è stato il cane a fare, il cane deve risolvere.
GATTO: Giusto…
ASINO: Ma come?
SERPENTE: Lasciate fare a me, gli farò un bel lavaggio del cervello.

9. CANE, ASINO, GATTO, SERPENTE, FARFALLA.
CANE dorme nel suo letto, ASINO e gli altri devono tenerlo in modo che SERPENTE gli possa praticare un buco nel cervello dove infilare una pompa da giardino e iniziare il lavaggio. Dopo diversi tentativi. Mentre ASINO e GATTO lo tengono fermo, Serpente pratica il foro e ordina a FARFALLA di aprire l’acqua.

GATTO: Siamo sicuri che non gli farà male?
SERPENTE: Macché, è una testa dura.
ASINO: Speriamo almeno che funzioni!
SERPENTE: Dài, Farfalla, apri l’acqua a manetta!
FARFALLA: Fatto!
SERPENTE: Ecco, ci siamo, una bella centrifuga e tutto tornerà come prima.
GATTO: Siamo sicuri che si faccia così, il lavaggio del cervello?
SERPENTE: Chi è il professore, qui?
ASINO: È lei, ma…
SERPENTE: Niente ma. Farfalla, chiudi l’acqua e passami il fon, che lo asciughiamo.
GATTO: Mah, speriamo bene!
ASINO: Speriamo.

10. CANE e poi TUTTI.
CANE si alza dal letto fresco e riposato.

CANE: Ah, come ho dormito bene. E che bel sogno che ho fatto. Ho sognato che vivevo nel bosco più felice della Terra, che tutti mi volevano bene ed ero circondato da tantissimi nipotini. I miei tre figli erano diventati grandi e si erano sistemati, ognuno di loro era diventato molto bravo nel suo settore. Un bravo idraulico, un bravo barbiere, un bravo giardiniere. Strano, nessuno di loro era né macellaio né sarto e io non sono arrabbiato. Non sarò mica impazzito?
Moglie, è pronta la colazione? (Tra sé:) Ma perché la tratto così male, non è mica una schiava? In fondo l’ho sposata per amore, mica per farle dispetto. Cara, dove sei, vuoi che ti prepari il caffè?

Entra la moglie, un mostro “cucito” con parti di capra.

CAGNA: Eccomi caro.
CANE: Aiutoooo, un mostro in casa mia. Dov’è mia moglie e dove sono i miei figli?

Entrano i cuccioli mostri.

CUCCIOLI: Siamo qui, papà, esattamente come ci hai “fatto” tu!
CANE: Non è possibile, io non sono così cattivo!

Entrano TUTTI, MOSTRI e non.

TUTTI:
Sei stato tu, sei stato tu
a farci dei mostri.
Sei stato tu, sei stato tu
a volerci più corti.

Noi eravamo come eravamo:
animali dei boschi
felici e diversi.
Ora siamo mostri
che escon di notte
a prendere botte…

Sei stato tu, sei stato tu
a farci dei mostri.
Sei stato tu, sei stato tu
a volerci più corti.

Noi eravamo come eravamo
e tu ci hai cambiati
perché non ci amavi,
ma ora la paghi
ora la paghi
ora la paghi…

Sei stato tu, sei stato tu.
Sei stato tu, sei stato tu.
Sei stato tu, sei stato tu.
CANE: No, non sono stato io…
CUCCIOLI: Sì, sei stato tu, papà!
CAGNA: Sì, sei stato tu, amore mio!
CANE: No, non sono stato io… Amici, ditemi che non sono stato io!
GATTO: Sei stato tu!
ASINO: È così, sei stato tu!
CANE: È vero, sono stato io, ma voglio rimediare, ditemi che cosa devo fare.
SERPENTE (porgendogli ago e coltello): Dimostra che conosci il tuo mestiere, rimettili a posto.
CINGHIALCERVO: Non mi fido di lui, è cattivo e pasticcione.
CANE: Non è vero, non sono cattivo!
TUTTI: Cattivo, cattivo, cattivo…

Finché i CUCCIOLI non corrono ad abbracciarlo.

CUCCIOLI: Non è vero, nostro papà non è cattivo.

Come se tirasse giù una cerniera lampo CANE “scuce” i suoi figli che tornano normali.

TUTTI: Ohhhh, allora è davvero guarito!
CANE: Sono guarito, non sono più né un macellaio né un sarto, sono soltanto un animale del bosco che vuole vivere in pace nella natura.

I mostri sfilano davanti a CANE che li “scuce” uno dopo l’altro. Cantano e ballano.

TUTTI:
Sei stato tu, sei stato tu
a farci più forti.
Sei stato tu, sei stato tu
a volerci più forti.

Noi ora siamo, così come siamo
animali dei boschi
felici e diversi.
Ora siamo forti
usciamo di notte
e non diamo mai botte…

Sei stato tu, sei stato tu
a farci più forti.
Sei stato tu, sei stato tu
a volerci più forti.

Noi ora siamo così come siamo
tu non ci hai cambiati
perché tu ci ami,
e ora siam paghi
ora siamo paghi
ora siamo paghi…

Sei stato tu, sei stato tu.
Sei stato tu, sei stato tu.
Sei stato tu, sei stato tu.

F I N E