La notte soave ci invitava a passeggiate

La notte soave ci invitava a passeggiate
per la nostra nuova conoscenza, tornando
e andando, fino all'ultima tana,
così vicino al penultimo fiammifero
nacque dalle tue labbra un affanno
il nostro angolo d'amore devastante,
un affanno che spinge sedie e
piega specchietti retrovisori,
riempiendomi bocca e mani il tuo affanno,
piccole perle della notte ingoiate tutte
dall'insonne smania della tua bocca
e così, estranei, trovammo il sole
apparecchiare la tavola ad altri invitati.
Conservavamo ancora qualche segreto
inutile da dire sotto chiarori tanto chiari,
un luogo o un altro, poiché
le nostre città sembrano intercambiabili.