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Vivere

Abbiamo diviso il miele al mattino,
e, prima d’intorbidirla l’onda,
la trasparenza verde delle secche
dove la marea lascia
gusci di ricci e luce tersa, abbiamo
diviso la mal’ora, della buona
il ricordo si smarrisce,
come a volte del vento
che pure
la rosa impollina e l’assenzio.
Insieme, lenzuola assetate abbiamo
umidato della febbre che batteva
le tempie come biglia sprizzante
nell’acciottolato, quando il furore
bruciava la ragione.
Insieme, amore, vino e dolore abbiamo
consumato, senza rivalsa, senza
rimpianto, senza pensare al tramonto
che tanto pure se non ci pensi arriva,
lasciandomi di te solo un profumo,
il giusto d’assicurarmi di non aver
sognato.
Perché in fondo non siamo
che granelli di polvere in attesa
d’un soffio più impetuoso, siamo
stille di rugiada che scivolano
su una foglia, sapendo che oltre
l’orlo verde indietro non si torna.