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Preghiera per il Vietnam

Poesia catalana di protesta
a cura di Giuseppe Tavani
Bari: Laterza, 1968.

Ripetiamo il tuo nome -Vietnam, Vietnam, Vietnam-,
nella disperazione, impotente, balza alto il lamento.
Suonano vuote parole, popolo eroico, popolo martire,
niente che non sia il grido, niente per consolarti,
niente che non sia il pugno a incalzar lo straniero.
Non scordiamo il tuo nome -Vietnam, Vietnam, Vietnam-,
perché ognuno patisce un'identica fame.
Non sono degli ideali astratti, evangelici,
a colpire i nostri cuori de bontà cosí famelici,
bensí una certezza di vergogna totale
pel futuro che hai, roso dal peggior male.
Lo stendardo del tuo nome -Vietnam, Vietnam, Vietnam-,
l'innalziamo senz'asta, ribelle como il lampo,
perché la tua morte sarebbe anche la nostra:
se no, come potremmo, fissando il tuo lucore,
continuare a esistere, vivere con l'assassino
del più autentico frutto di questo Nuovo Esistere?