Eva

Adesso ti ricordo, Eva, appena la notte
termina d'accendere il falò del disinteresse.
Ti ricordo, adesso e sempre,
puntare lo sguardo al posacenere
per darti fisonomia di presente.
Dal porto nidificarono gabbiani. Qualcuno
disconnetterà un apparecchio televisivo
accesso a volume alto, e né tu né io
ci accorgemmo della nostra rottura,
sostenuti dal sottilissimo filo
della distanza. Sopra di noi,
quasi muovendosi sul soffitto, rivivranno, ad uno ad uno,
gli atti, ad una ad una le parole:
come ogni cosa, a ben guardare,
come le onde che ti avvicinano e ti allontanano
ti contemplo, dolce Eva, e ti ricordo.