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TESTA DI RAME


COMUNICATO STAMPA

 

TESTA DI RAME
Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza
Immagini
Lucia Baldini e gAe cAb
(edito da Titivillus – collana I Diavoletti – pp. 64 – 2013 – 12,00 euro)

  Il progetto Testa di rame nasce nel 2009 su idea dell’associazione livornese Orto degli Ananassi con la volontà di raccontare, avendo come riferimento un palombaro realmente esistito, una delle tante vicende del primissimo dopoguerra che si intrecciano indissolubilmente con una parte della storia della città di Livorno, del porto e della sua ricostruzione e che hanno contribuito a scrivere la Storia collettiva del nostro Paese. Il progetto si sviluppa inizialmente attraverso una fase di ricerca documentaria presso l'Archivio di Stato, l'Autorità Portuale, la capitaneria di Porto, l'Istituto Luce e le biblioteche livornesi, integrata con interviste a palombari ancora viventi e ai familiari di quelli scomparsi. Da questa prima fase nasce un documentario che narra, attraverso le voci di chi ha vissuto quell’epoca, le vicende e il lavoro dei palombari livornesi all’indomani della Liberazione.
Dall’incontro tra le associazioni Orto degli Ananassi e Achab, anche quest’ultima impegnata da anni sul territorio livornese in ambito teatrale e in quello dei progetti europei, si arriva nell’agosto 2010 allo spettacolo teatrale Testa di rame, scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza, rispettivamente già drammaturgo e drammaturgo/attore insieme a Ilaria di Luca, mentre la regia dello spettacolo è firmata da Omar Elerian.

  Ed è a partire da questo testo teatrale che, a sua volta, nasce Testa di Rame, libro per ragazzi edito da Titivillus, sempre scritto da Benucci e Gambuzza, che ripropone le vicende dello spettacolo con un taglio da “racconto d’avventura” in cui, sullo sfondo di una città tutta da ricostruire, si muovono i due protagonisti, il palombaro Scintilla e sua moglie Rosa, in una storia dove grande importanza rivestono valori fondamentali come solidarietà e rispetto per la vita umana. All’interno del libro le immagini fotografiche di Lucia Baldini e i disegni di gAe cAb accompagnano sinergicamente il racconto, sottolineandone contemporaneamente la dimensione teatrale e la dialettica tra i personaggi.

  Gabriele Benucci, fiorentino di nascita, vive e lavora a Livorno. Si forma inizialmente come attore e ideatore culturale presso il Centro di Ricerca e Sperimentazione Teatrale di Pontedera, l’Atelier della Costa Ovest e Armunia. Quindi è per diversi anni tra gli organizzatori di una società di produzioni teatrali di Livorno e successivamente si specializza nella progettazione europea in ambito artistico e non solo. Attualmente scrive per il teatro ed è autore di saggi e racconti che hanno ottenuto riconoscimenti nazionali.

   Andrea Gambuzza è nato a Livorno. Inizia il suo percorso artistico nella Commedia dell'Arte. Prosegue i suoi studi a Parigi dove frequenta l’Ecole Internationale de Theatre Jacques Lecoq. Rientrato in Italia, collabora, tra gli altri, con i registi: Massimo Castri, Luciano Damiani, Emanuela Giordano. E' tra i fondatori della compagnia Orto degli Ananassi, per la quale scrive, dirige e interpreta alcuni spettacoli tra i quali: Riccardo alla Terza – disappunti di un dittatore, vincitore del premio Nino De Reliquis 2009 e Testa di Rame.

   Lucia Baldini vive in Toscana, punto di partenza del suo viaggio per la professione fotografica specializzata nell’ambito della scena. Fin dai primi anni di lavoro, attraverso le sue assidue frequentazioni nell’ambiente musicale, buona parte delle sue prime opere sono divenute un’importante testimonianza della scena underground musicale degli anni Ottanta attraverso mostre, copertine di dischi, manifesti e collaborazioni con testate musicali. Lavora come fotografa di scena per varie compagnie e festival di teatro e danza e ha all'attivo varie pubblicazioni, laboratori e seminari.

   gAe cAb nasce a Roma dove frequenta la Scuola Romana dei fumetti, disegna e crea la fanzine “CAB - cozmik art band”, collettivo di giovani artisti provenienti da tutto il mondo.

Testa di Rame è edito da Titivillus all'interno della nuova collana “I Diavoletti”, curata da Anna Dimaggio, interamente dedicata all'infanzia e a testi nati da spettacoli rappresentati in tutta Italia, in teatri e in altri spazi. La collana, divisa in fasce d'età caratterizzate cromaticamente, è coadiuvata nel suo sviluppo da educatori, pediatri, insegnanti e pedagogisti.
La casa editrice Titivillus ringrazia l'Autorità Portuale e il Progetto “Porto Aperto” di Livorno, l'Acquario di Livorno – Costa Edutainment S.p.A., Barbara Falconi, Timothy Lucie-Smith, Ilaria Di Luca, la famiglia Buonomo, Grazia Lodde, Roberto Lippi e Francesca Morucci.

TITIVILLUS Edizioni
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responsabile della collana I Diavoletti Anna Dimaggio