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Talianu

MORES : NOTA STAMPA BANDERA

Alla c.a di Roberto Micheli
Presso La Repubblica
Roma

 

            Nota stampa spettacolo Bandiera

       Sardegna, Corsica e Toscana, terre divise e collegate dallo stesso mare, che da secoli dialogano e si mescolano. Storie di incontri che mutano forma e ragioni, ma che continuano ad essere. Queste similitudini e questi punti di incontro motivano il progetto INTERREG IIIA, sotto l’egida della provincia di Sassari, che favorisce la collaborazione e il confronto di artisti di queste tre terre.

      IL Circolo Musicale Arci Laborintus di Sassari (Sardegna), l’Associazione di promozione sociale Acab di Livorno (Toscana), e l’Association de soutien du centre culturel universitaire di Corte (Corsica), si confronteranno interpretando con sensibilità differenti lo stesso tema, quello dei Mori. I mori, quelli della bandiera sarda, che hanno navigato in quel braccio di mare tra Sardegna Toscana e Corsica seminando paura e spingendo ad alleanze, unendo e dividendo, quei mori immagine-simbolo comune alle tre regioni implicate nel progetto. Basta poco, infatti, per notare la coincidenza, che coincidenza non è, che vede in Toscana, a Livorno, la presenza del gruppo monumentale dei Quattro Mori dedicato a Ferdinando I de Medici, in Corsica quella di una testa di moro sulla bandiera regionale e in Sardegna quella di quattro teste, sempre di mori e sempre come emblema dell’isola, a rappresentare i quattro giudicati in cui essa era originariamente divisa.
Di qui l’idea di andare a scandagliare gli avvenimenti legati a quelle storie di corsari e pirati nel Mediterraneo alla base della comunanza simbolica che vede nei mori un elemento di contatto tra le tre regioni transfrontaliere; in questo modo sono proprio queste storie a costituire la materia per una triplice produzione artistica sospesa tra storia e finzione teatrale.

       Bandera, “bandiera”, è il titolo dello spettacolo prodotto da Laborintus. La bandiera è quella dei Quattro Mori, simbolo della Sardegna ma imposta dagli spagnoli, che ricorda le vittorie riportate sul mare contro i barbareschi. L’opera è tratta da un testo scritto da Daniela Sari, e messo in scena da un sodalizio artistico, ormai consolidato, che comprende la figura del regista Mariano Corda, che ne ha curato anche il progetto scenico, e il maestro compositore Gabriele Verdinelli, autore delle musiche. Di matura composizione sono pure i costumi , realizzati dal costumista Stefano Carboni, che si è ispirato al tema dello spettacolo che è il vento. Musica e parole interagiscono profondamente, e le note dei sax sostituiscono le parole e le voci di alcuni attori. I personaggi, tre attori e quattro musicisti, si muovono in una scena tutta nera: una lavagna, sulla quale prendono piano piano forma, attraverso i disegni degli attori, la chiesa e le poche case che compongono un paese immaginario, tra mare e collina, della Sardegna dei nostri giorni, un paese sperduto e dominato dal vento. E’ stato infatti questo elemento della natura che in un passato, difficile da collocare nel tempo, a portare tra quei pochi abitanti un simulacro, di una Madonna nera, per il quale è stato costruito un piccolo santuario. Il tema dei mori è interpretato in chiave contemporanea, e questi sono rappresentati, oggi, dagli immigrati che arrivano su barconi sulle nostre coste alla ricerca di fortuna; sono considerati mori tutti quei lavoratori dalla pelle scura che vivono tra noi. La protagonista è Mariam, la donna mora che ha trovato asilo presso la chiesa della Madonna nera, e che entrando in confidenza con “la statua dellaMadonna” le racconta il suo dolore di madre che ha perso quattro figli, uccisi dagli scafisti. La Madonna, come Mariam è madre inconsolabile e come lei è nera, che sparirà misteriosamente e con lei il vento. Agli attori, Angelo Zedda, Carla Orrù, e Carlo Angioni, si affiancano i musicisti Luca Lanza, Luca Chessa, Andrea Mocci e Marco Maiore.

Hanno senso le bandiere senza il vento? (M. Corda)