Ducumentu
Lingua / Arte - Puesia : Sebastiano BURGARETTA

 

Sebastiano Burgaretta

A Ibn Hamdis-(Traduzzione taliana)

 

Chi l'avrebbe detto a noi,/ fango del mondo, che questa terra tormentata,/ calpestata e maledetta da tutti,/ si sarebbe fatta ponte e paradiso,/ per lazzari e straccioni cacciati/ nuovamente, dopo tanto tempo/ che non piove e nemmeno nuvole gravide d'acqua stan sospese/ al cielo azzurro, che rimase/ impresso a fuoco ardente/ negli occhi di Hamdis?// Fratello mio bandito in eterno,/ Figlio amoroso e sconsolato,/andarono perduti i giardini folti/ e grandi che vedesti alla marina./ La terra è arsa e piena/ di crepe antiche./ Se veramente tornassi come dici,/ del tutto si confonderebbe la tua mente./ Quella casa di Noto è tutta diroccata;/Dio non ha sentito da quel verso./ Oramai topi, cani di mandria e ladroni incalliti/ frugano e mangiano a gara:// Ieri sono arrivati i tuoi cugini,/quelli di Tunisia e di Manila./ Li han cacciati di botto,/in nome della legge dei briganti,/ proprio loro che ne han diritto/ e sono i soli che smaniano per venire in quest'inferno/ di fuoco e di veleno aggrumato/ dove chiunque passi, anche da lontano,/ sputa e schizza fiele di sentenze.