Ducumentu
Angelo Scandurra

Angelo SCANDURRA

Nasce nel 1948. Sin da giovane mostra un particolare interesse per la cultura, organizzando e curando vari eventi artistici e sociali, fra i quali il premio per la Vita e l'Estateteatromusica.Nel 1977 si laurea in Lettere Moderne. Nel 1985, con il sostegno di alcuni amici intellettuali, fonda la rivista Il Girasole. Mensile di cultura. Nel 1986 fonda Il Girasole Edizioni, che pubblica oltre cento libri di poesia, narrativa e saggistica, firmati da importanti autori italiani e stranieri.[2]. Parallelamente all'attività di editore, affianca quella di poeta e scrittore. Tra i suoi libri, editi anche in Svezia, negli Stati Uniti e in Spagna, ricordiamo: Fuori dalle mura (1983, finalista del premio Viareggio), L'impossibile confine (1989, vincitore del premio Cilento-Pinto e finalista del premio Viareggio-Rèpaci), Trigonometria di ragni (1993), Appunti per un colloquio forzato (2000, da cui è stato tratto il testo teatrale Per un colloquio forzato) e Quadreria dei poeti passanti (2009). Dal 1994 al 2003 è stato sindaco di Valverde (CT), comune in cui vive tuttora. Dal 2003 al 2009 è stato direttore artistico della sezione arte di "Etnafest", rassegna internazionale di arte, cinema e musica.

 

ANGELO SCANDURRA PARLA DELLA MOSTRA

"LO SCIROCCO E L'ETNA" VOCI E FORME A CATANIA NEL '900

Questa mostra nasce dall'idea di voler focalizzare un periodo storico di Catania attraverso i suoi rappresentanti della poesia, della letteratura, della scultura e della pittura. Era un periodo particolare in quanto Catania viveva un fervente vigore artistico. Era la Catania del Circolo Artistico, del caffé letterario, dove nascevano riviste importanti. Era il periodo del dibattito posto dal futurismo che aveva visto anche a Catania diversi protagonisti coinvolti. Un dialogo dove si intersecavano diverse espressioni artistiche. I siciliani sono un po' tutti delle isole, ma delle isole che riescono però, forse anche inconsapevolmente a creare un arcipelago che ha una propria connotazione.E questo è accaduto, consapevolmente o inconsapevolmente, nel periodo tra gli anni '40 e gli anni '60. In cui gli artisti e i letterati agivano su Catania, magari andando e venendo perché rimane indispensabile per noi isolani avere dei punti di confronto oltre l'isola. Però a Catania c'era questa istanza culturale che voleva affermare delle proprie individualità. Infatti per ragioni geografiche, culturali. per ragioni contingenti. Per ragioni anche legate alle condizioni economiche. Credo che molti di questi artisti se avessero avuto la possibilità di sostare più a lungo in altri luoghi invece di tornare in Sicilia per ragioni pratiche come mantenere la famiglia, per esempio. I risultati, a livello di affermazione sarebbero stati più larghi.